Imparare a programmare è molto simile ad imparare a parlare una nuova lingua. Si può riuscire solamente se ci si esercita adeguatamente nella pratica. Nel caso della programmazione questo significa scrivere tanti programmi e poi provarli, cioè, compilarli, correggere gli eventuali errori, ricompilarli, controllarne il comportamento, ecc. Ciò è estremamente importante per acquisire la dovuta dimistichezza con i costrutti del linguaggio di programmazione e l'ambiente di sviluppo (compilatore e/o IDE). Si consiglia caldamente di fare tutti gli esercizi proposti durante le lezioni e di frequentare il laboratorio. Frequentare il laboratorio è utilissimo ed è quasi indispensabile per chi non ha già una buona esperienza con la programmazione. Nel laboratorio sarete assistiti e seguiti nello svolgimento degli esercizi.
Dopo aver acquisito una buona familiarità con il linguaggio rimangono ancora da acquisire le tecniche e il modus operandi per poter usare al meglio il linguaggio nella risoluzione di problemi più o meno complessi. Per fare ciò è necessario assimilare una vera e propria disciplina di programmazione che richiede concentrazione, riflessione e capacità di analisi e sintesi. A ben vedere, l'apprendimento di questa disciplina non ha mai termine. È sempre possibile migliorare le proprie capacità in tal senso.
La prova scritta consiste di un insieme di esercizi. Gli esercizi, proposti durante il corso, preparano anche alla prova scritta. Nella prova scritta è estremamente importante che le soluzioni siano scritte in modo chiaramente leggibile ed esauriente. Se una soluzione non è sufficientemente ben scritta non sarà presa in considerazione. Scrivere il programma in modo chiaro ed ordinato è sopratutto importante per chi lo ha scritto perché così, rileggendolo, avrà maggiori possibilità di scoprire eventuali errori. Scoprire certi tipi di errori non è affatto facile, se in più il programma è mal scritto diventa quasi impossibile.
Durante la prova scritta è possibile consultare libri, appunti, ecc, ma non è consentito l'uso di computer di qualsiasi genere. Questa modalità di esame in cui si chiede, sostanzialmente, di programmare senza computer può apparire bizzarra. Invece permette di valutare la capacità di programmare procedendo nel modo più vantaggioso: prima pensare e poi programmare. Infatti, vi è una quasi irresistibile tentazione a fare l'opposto, cioè, prima programmare e poi pensare. Cedere a tale tentazione è l'errore più nefasto che un programmatore possa commettere. Perchè innalza notevolmente la probabilità di scrivere programmi che si credono corretti e che invece non lo sono.
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