Programmazione I  (P-Z)  a.a. 2007/2008


Docente: R. Silvestri


Modalità d'Esame

L'esame consiste in una prova scritta ed una prova orale facoltativa. È prevista una prova scritta intermedia (a novembre) che riguarda solamente gli argomenti svolti nella prima parte del corso. Nell'appello della sessione invernale gli esercizi della prova scritta sono divisi in due parti: gli esercizi relativi agli argomenti della prima parte del corso e quelli relativi alla seconda parte. Chi ha superato la prova intermedia può completare l'esame svolgendo gli esercizi della seconda parte. Il risultato della prova intermedia è valido solamente per l'appello della sessione invernale. Se si desidera tentare di migliorare il voto della prova scritta è possibile sostenere la prova orale. In quest'ultimo caso, se si rifiuta il voto determinato dalle due prove (scritta e orale) si dovrà risostenere la prova scritta.
Durante lo svolgimento del corso saranno proposti periodicamente (all'incirca ogni due settimane) degli homework (cioè, esercizi da fare a casa). Se il risultato ottenuto negli homework è sufficientemente buono questo permetterà di aumentare il voto del primo scritto consegnato. Gli homeworks consegnati danno luogo ad un punteggio complessivo normalizzato nell'intervallo 0-100. Chi ha ottenuto un punteggio h maggiore od uguale a 50 potrà veder aumentato il voto del primo scritto consegnato secondo il seguente schema:

Voto dello scritto

Punteggio homeworks

Punti aggiunti

compreso tra 23 e 26

compreso tra 50 e 90

+2

compreso tra 23 e 26

maggiore di 90

+3

compreso tra 27 e 30

compreso tra 50 e 70

+2

compreso tra 27 e 30

maggiore di 70

+3
Ad esempio, se il voto dello scritto è 24 e h = 80 il voto finale sarà 26, se il voto è 26 e h = 91 il voto finale è 29. Se il voto finale supera 31 è considerato equivalente a "30 e lode". Per i voti da 18 a 22 non c'è alcun aumento, perché un voto basso allo scritto non dà sufficienti garanzie sull'effettivo svolgimento degli homeworks. Si noti che i punti aggiuntivi si applicano solamente al primo scritto che viene consegnato.

Informazioni e Consigli

Imparare a programmare è molto simile ad imparare a parlare una nuova lingua. Si può riuscire solamente se ci si esercita adeguatamente nella pratica. Nel caso della programmazione questo significa scrivere tanti programmi e poi provarli, cioè, compilarli, correggere gli eventuali errori, ricompilarli, controllarne il comportamento, ecc. Ciò è estremamente importante per acquisire la dovuta dimistichezza con i costrutti del linguaggio di programmazione e l'ambiente di sviluppo (compilatore e IDE). Però le difficoltà della programmazione non si esauriscono qui. Dopo aver acquisito una buona familiarità con il linguaggio rimane ancora da acquisire le tecniche e il modus operandi per poter usare al meglio il linguaggio nella risoluzione di problemi più o meno complessi. Per fare ciò è necessario assimilare una vera e propria disciplina di programmazione che richiede concentrazione, riflessione e capacità di analisi e sintesi. A ben vedere, l'apprendimento di questa disciplina non ha mai termine. È sempre possibile migliorare le proprie capacità in tal senso.

La prova scritta consiste di un insieme di esercizi. Gli homework, proposti durante il corso, sono anche un'utile preparazione per la prova scritta.
Nella prova scritta è estremamente importante che le soluzioni siano scritte in modo chiaramente leggibile ed esauriente. Se una soluzione non è sufficientemente ben scritta non sarà presa in considerazione. Scrivere il programma in modo chiaro ed ordinato è sopratutto importante per chi lo ha scritto perché così, rileggendolo, avrà maggiori possibilità di scoprire eventuali errori. Scoprire certi tipi di errori non è affatto facile, se in più il programma è mal scritto diventa quasi impossibile.
Durante la prova scritta è possibile consultare libri, appunti, ecc, ma non è consentito l'uso di computer di qualsiasi genere.

Questa modalità di esame in cui si chiede, sostanzialmente, di programmare senza computer può apparire bizzarra. Invece permette di valutare la capacità di programmare procedendo nel modo più vantaggioso: prima pensare e poi programmare. Infatti, vi è una quasi irresistibile tentazione a fare l'opposto, cioè, prima programmare e poi pensare. Cedere a tale tentazione è l'errore più nefasto che un programmatore possa commettere. Perchè innalza notevolmente la probabilità di scrivere programmi che si credono corretti e che invece non lo sono.





-- RiccardoSilvestri - 06 Oct 2007

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